Libri di Marina F.A. Martelli - libri Aevum Antiquum Vita e Pensiero

Marina F.A. Martelli

Titoli dell'autore

Favola e invettiva in Timocreonte digital Favola e invettiva in Timocreonte
Anno: 2006
La combinazione di favola e invettiva è il tratto distintivo della poesia di Timocreonte da Rodi, come si ricava dall’uso di tre favole (la cipria delle colombe sacrificali, la caria del pescatore e il polpo, l’esopica della volpe dalla coda mozzata) nei 34 versi complessivi dei frammenti superstiti. Il referente dell’invettiva non è sempre esplicito, anche se il bersaglio polemico per eccellenza è Temistocle: i carmi di Timocreonte contro Temistocle erano così noti che Elio Aristide 46,293 li accostava agli attacchi mossi da Archiloco contro Licambe o da Ipponatte contro Bupalo. La favola cipria, menzionata dai grammatici e da un papiro, è esposta solo in relazione a Timocreonte (fr. 730 PMG) e può essere una testimonianza dei contatti tra Cipro e Rodi all’inizio del V secolo a.C. Parallelismi lessicali sembrano suggerire che la morale della favola – la punizione è inesorabile per chi è colpevole – si rivolga a Temistocle: per colpa sua (cfr. fr. 727 PMG) Timocreonte era stato esiliato alla corte persiana, ma la stessa sorte l’avrebbe atteso. La favola caria è impiegata da Timocreonte (fr. 734 PMG) in un contesto difficile da ricostruire e da Simonide (poeta antagonista, in linea con la politica di Temistocle) nell’epinicio a Orilla (fr. 514 PMG). Si tratta dell’impiego di materiale comune, o quella di Timocreonte sarebbe un’imitazione o allusione di Simonide, o al contrario sarebbe stato Simonide a rifarsi a Timocreonte? Infine, la favola della volpe dalla coda mozza (fr. 729 PMG) è una testimonianza della diffusione del medismo ed è probabilmente da collocare in coincidenza con il declino di Temistocle, ostracizzato e fuggito alla corte persiana. Parole chiave: favola, invettiva, Timocreonte, Temistocle, medismo, Simonide, ostracismo, guerre persiane
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